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FT: si estinguono i pub
Secondo un’indagine del Financial Times, vuoi per la crisi, vuoi per il cambio di abitudini dei cittadini di tutto il mondo, nel medio periodo si potrebbe assistere all’estinzione dei pub, i ritrovi “notturni” per i ragazzi che vogliono stare in compagnia degli amici bevendo una birra e ascoltando un po’ di musica. Il Financial Times lancia un grido d’allarme: i pub stanno per estinguersi. La spiegazione è fornito dalle colonne del Lex Column che osserva come questi luoghi non siano stati in grado di adattarsi ai bisogni crescenti dei cittadini. Adesso i pub non sono più il simbolo di una gioventù in cerca di luoghi d’incontro ma sono il simbolo di un debito privato in aumento costante.
I debiti accumulati dai pub ammontano a circa 2 miliardi dollari e questo potrebbe significare che a stretto giro si assisterà ad un’estinzione dei locali che da sempre sono associati alla movida dell’Irlanda e del Regno Unito. E proprio da questi territori che è partita la crisi.
Prima l’Irlanda e poi la Gran Bretagna hanno esteso l’effetto della crisi anche ai pub che adesso hanno un debito molto elevato. Il loro fatturato è diminuito sensibilmente, un calo che in termini percentuali è del 33% circa. Adesso sono rimaste in vita soltanto 7400 birrerie che sfidano la crisi economica ma non si sa per quanto tempo riusciranno a resistere.
Tag: pub
FT: si estinguono i pub
Secondo un’indagine del Financial Times, vuoi per la crisi, vuoi per il cambio di abitudini dei cittadini di tutto il mondo, nel medio periodo si potrebbe assistere all’estinzione dei pub,…
di Luigi Boggi – 29 Agosto 2020
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FT: si estinguono i pub
LILIAN Romanzo Storico NELL’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE ITALIANA
ancora del tutto un allietata
baci a vederla, eppure lui
diceva sempre che
era degna di esser sua
era tanta graziosa che
chè non assomigliava a
;anno e la casa fu di nuovo •cara
anche dal Tasso
soddisfo ambedue, e
chiamarlo Bruno. Questo
Passarono così parecchi anni senza che signora Virginia fosse turbata r
la felicità della
delle grandi rivoluzioni.
Incominciando quest’ epoca quella
e dette luogo ad
che saranno noiosa, del
queste a seconda del-
avrò destato nei miei lettori
parte più interessante, e
signor Anatasio, fu
la diversità d’idee dei
Milano erasi ribellata ed in cinque giornate di eroici combattimenti aveva fatto voltar le
dati dal feld-maresciallo Radestkzi.
sua forza Tutta
fortezze di Verona,
Legnago facevano scudo
nemico aveva dovuto sloggiare-
da ogni campagna. Solo
esso aveva alla fine conosciuta
prostrava, ed la
Toscana accorrevano a
amor di patria. Era insomma un entusiasmo di popolo Tergine, sviluppatosi in un baleno, che come notato tanto
T oppressore che da
molti anni teneva
invece di pregustare bertà col perder
ben diversamente, ed
primi momenti di
aquila bicipite, e piantar alberi
dine e timorose di
nelle città e nei villaggi ad abbattere d’
cuore del povero popolo
orde croate già in disortutto, esse
avrebbero potuto intanarsi
mici oltre delle Alpi.
ai nostri confini naturali,
avrebbe ajutati e
popoli di razza slava
orde disperse ebbero campo di organizzarsi
rinforzi dall’ interno del
Milano che tanto aveva operato in quelle cinque gloriose giornate, aveva d’uopo di pudio,
nemico non fosse lungi di
quasi credendosi sicura,
pochi giorni sarebbe stato di bel nuovo alle porte dell’eroica città,
l’una all’altra quasi t’era
senza interruzione, i
la cacciata degli
menticarono quasi perfettamente
della libertà. Gli eroi della sesta giornata patteggiavano
intanto con re Carlo Alberto perchè passasse il
sue truppe non in aiuto
voluzione che più non faceva d’uopo, assicurarsi
re diede parola di venire dopo d’essersi
gabinetto di Vienna.
popolo lombardo di operare per
— santa; con belle e
Lombardi ove diceva che passava
Ticino colle sue truppe per Y immenso amore
tra le altre cose,
e quella dei suoi
sacrificava in olocausto
redenzione del popolo Italiano senza
idea né di conquista né d’interesse alcuno. In seguito a ciò
può ben immaginare
l’entusiasmo del pole
quasi quasi diventar pazze dalla gioia;
colmo. Si videro
fulmine di guerra, cioè Ga-
con cento dei suoi legionari, passava rivoluzione.
l’Oceano per venire in aiuto alla Garibaldi lico si
portò direttamente a Torino per met-
d’accordo coi Ministri
un generale che ad
prendere parte ciò succedeva,
campo. Dalla Toscana luogo
di studenti eransi portati sul
del combattimento, ed a Curtatone ed a
di volontari al
noto, così Garibaldi fu
dato a Torino, ove cercarono
battaglia, nella quale quasi tutti vi perdettero la vita.
S. Lucia, la resa di
Quattro mesi però bastarono
tore austriaco per radunare grandi corpi d’ee
a nulla giovarono
delle orde austriache
vette venire alla conclusione di
Si grida al tradimento, e si grida tuttora alla
Mazzini venne nelle dicare la libertà
suoi propositi e
seguite da pochissimi. Garibaldi, stanco d’esser
le città libere
Lombardia, e senza danari con pochis-
simo aiuto dei comitati,
quantità di giovani ansiosi di combattere,
troppo tardi. L’armistizio era già segnato da Carlo Al-
berto stremato di forze,
proseguire una guerra cominciata sotto
buoni auspicii e terminata così miseramente per
Le truppe Piemontesi dopo sono
fu tradimento o necessità? Gettiamo
questa parte della nostra storia di cui non
popolo se vuole che impegni tutto
Carlo Alberto viene a
Milano, e da un balcone di
dire l’ultima parola. intanto Carlo Alberto
padroni, ludibrio d’ogni scherno, fatta segno alle
rappresaglie, teatro delle più schifose tur-
uomo, un uomo v’ha che non pace, non accetta più padroni.
stella d’Italia rifulge ancora, e quella stella
stranamente, epicamente. Garibaldi
venire alle mani.
vase dai croati vendicativi stato d’assedio e
l’ordine del giorno, le impiccagioni
con rapidità vertiginosa con quei pochi che
Lecco, e benché inseguito da pode-
rose forze austriache, resiste e vince.
ó salutato salvatore d’Italia.
non mai sino di vestire
collo della camicia
con una lunga piuma,
cadente sulle spalle,
vestito di velluto nero, i
allora erasi veduta tanta
cappelli alla calabrese
fabbriche di Vienna e di Praga. L’attrito nella
signor Anatasio, della signora Virginia e dei suoi
essere italiana e dividea
idee e la gioia dei
suoi concittadini, e da ciò ne venivano gravi e
continui alterchi. L’umore del signor Anatasio erasi fatto ancor più chiuso
in isfuriate contro quella
vera perla di donna che
maltrattamenti e dei dispiaceri che
procurava, aveva tante volte minac-
ciato di abbandonarlo; anzi,
portare più a lungo che
non potendo sop-
sero battuti per delle inezie, un bel giorno lo
abbandonò davvero alla
e si ricoverò coi suoi figli
casa paterna. Però stante
tre giorni ritornò alla casa coniugale.
Corpus Domìni, e
cercavano in quella festa di vestire
ambizione delle i
era quella di vestire
lombarda. La signora Virgi-
Bruno ed Erminia alla lombarda. Non l’avesse mai fatto! Il signor Anatasio era uscito come al solito a fare la perciò anch’essa vesti
sua passeggiata. Aveva dato patina
Varese per modo
colazione che verso
che non tornò a casa per le
undici. saletta, vide
lombarda; fu come se
davanti agli occhi d’un toro una pezzuola rossa.
stemmiando come un ove
signora Virginia stava a far
Con uno sguardo da
azzuffarsi con la sua vittima,
forma umana, tirò a sé
con voce che nulla
aveva più letto
nobile corpo, lo
selvaggia, e presala
sulle spalle, la trascinò per terra, e
la vita della loro
non avessero gridato Corsero
prontamente alcune donne;
che poteano fare contro quel forsennato
lasciata la moglie si slanciò sui
loro gli abiti e
fece a brandelli.
Alle grida strazianti della povera madre, dei i
quali avrebbero fatto passare certamente
quel toro inferocito,
prestamente rintanato in
accorso in breve,
erasi agglomerato innanzi alla casa gridando
a più non posso
tiranno dei suoi
alla finestra. Allora la
buona signora Virginia
vedendo l’imminente pericolo in cui versava di lei marito,
dimenticando la casa, e
con quella gentilezza
che è propria della donna, tanto pregò, tanto supplicò, che l’assembramento, sebbene a
lincuore, si disperse. I
signor Anatasio l’austriacante. Que-
non dopo parecchi
che aveva dei popolani.
Che cosa faceva intanto il signor Anatasio, mentre si svolgevano tutti questi avvenimenti? Egli austriacante per eccellenza, e nemico
era impossibile di
soffocar la bile che lo rodeva nel vedere
sacco e bagaglio di fronte alla
rivoluzione popolare. Perciò egli viveva a di-
sagio nella sua
Varese dico a disagio, ;
pillola d’ esser
Governo Provvisorio. La sua figura austriaco lo comprometteva
quando usciva dai
cacciar via, ce n’ è ancor uno.
Nel caffè ove era solito
con allusioni toccanti
spia dell’ Austria al
avendo sempre nel cuore
vivo lo beffeggiavano.
non poteva sopportare che
ciò gravissimi dispiaceri.
giorno per aver parlato un po’ troppo
insolentemente della Guardia Nazionale, diede
luogo ad una scenata, in seguito
venne arrestato ai
nelli poi gli si
condotto in carcere in mezzo, urli della popolazione.
portavan davanti e
più caldi fautori della rivoluzione lo vo-
levano a morte, però mercè della
buona signora Virginia,
influenti della città,
e di altre persone
dopo quindici giorni
prigionia fu rilasciato in libertà. Tutti crede-
vano che lezione
signor Anatasio dopo una simile
timento di queir Tedeschi.
essere fucilato, né
valsero a cambiare
Anzi dopo quella lezione, il
nuovo governo invece Per quanto
nervi ai patriotti.
calzoni stretti alla
suo prediletto mis, un
ed in testa portava un berettone
uno specchio cravatta nera sino egli
quasi identico a quello degli e cioè
rendevano simile ad un Kai-
zata di indurlo
suo odio contro
ed una specie di bernus guarniti da alamari.
La sua andatura pesante ed con cui parlava di slaper,
facevano un vero modello
come eran chiamati
proprio F essere più antipatico per di
e dei suoi d’intorni.
moglie tanto buona,
vitto e tutto ciò ch’egli la
a star molto in
per non stare in
in corrispondenza coi suoi
amici d’oltr’Alpe. Questa corrispondenza poco
postale aveva già da
Senza frappor indugi
signor Anatasio e certi signori di
Vienna eravi un continuo scambio perciò
tanto che egli fu senz’ altro arrestato.
Pochi giorni dopo
entrò in Varese Garibaldi, e il
signor Anatasio quale spia
generale vedendo quel tipo da
che fosse fucilato da suoi volontari.
benché minimo movimento
ascoltò la sentenza senza far
La signora Virginia benché
infame agire del suo marito, e
benché trovasse giusta potè, per
condanna, pure non
esecuzione tale che avrebbe disonorato
Appena suo marito
fu rinchiuso nelle
carceri, tanto fece, tanto
persone influenti di Varese, e quando
seppe della sentenza,
portò essa stessa da
Garibaldi ad implorare per sé e per suoi
Al mattino del 19 settembre
natasio fu condotto fuori della città per esser
contrordine del gene-
rale lo fece rimettere in libertà.
persone di Varese
moglie, questi impietosito dall’aspettto grave
commovente non funestare
signor Anatasio rilasciato in libertà, glie
Signora, fate in
recaronsi ad incontrarlo
paura della fucilazione avevanlo istupidito
pò tarlo a casa
Timore e parossismo. volontari
supplizio, perchè la
paura della fucilazione
aveva inebetito e reso quasi cadavere prima
quasi quasi coagulato e di
sangue suo erasi
volle l’assidua cura
professore, per ridonargli la vita. tuttavia
che avesse da un
l’uso delle facoltà intellettive.
temeva d’esser arrestato
nivano per ammazzarlo
tutto tremante in fondo al letto.
di delirio furioso,
piangeva come un bambino;
metteva proprio compassione a chiunque.
col cucchiajo, imitava colla bocca,
di piangere, rideva, gioiva, batteva
o sul come se fosse stato in piazza campo di battaglia. Dava il saluto, ed annund’.arrni
come se insomma nella
lonnello; quindi sentivasi soddisfatto il
sua povera immaginazione e poi
suoi amati tedeschi.
pedivano l’attacco delle
come un bambino bel trastullo.
favoriti perchè im-
a cui venga involato
Per ben cinque mesi
del povero signor Anatasio rimase
con quanto affanno della buona consorte, lascio
La povera donna non permetteva ad cuno d’entrare
camera dell’ammalato senza
che qualche indiscreto
forse avrebbe tutto.
scienza medica suggeria, egli incominciò a
migliorare, ed allora
più necessità di
malattia lo aveva dimagrito ed inde-
che faceva pietà. Ogni ben-
ché minimo disordine sto; le
signor Anatasio avrebbe provato in quel
assidue cure di tenerezza
sarebbe stato fune-
ed immaginabili essa
aveva vegliato notti intere
suo capezzale, senza mai stancarsi, finché fu
come furono ricompensate seguito di questo racconto.
lute di quasi tutte le città rivolte
lombarde, avevano contro Garibaldi,
perduta ogni speranza di far
una nuova rivoluzione suoi più
volontari volgere lo sguardo
dove potevano esser erano
suoi ultimi raggi sulP orizzonte.
La regina del mare, Venezia, benché asun forte nerbo di truppe austriache,
pure, forte nel suo governo repubblicano con alla testa
agli assalti delI’Au4.
testa agli eserciti croati.
Garibaldi coi suoi legionari, era corso a prestare
e Venezia, unici baluardi di libertà, che
con intrepido valore tennero alto P onore ed il
prestigio delle armi
la storia di quei quattro
e tutti gli eroici
combattimenti sostenuti contro
contro forze quattro volte superiori.
Porta San Pancrazio, ed
Vascello, di Villa Spada, di Villa
emanate dal triumvirato
composto da Mazzini, Aurelio lini,
Venezia dovettero cedere, col
chiamavano per ispregio
dei loro combattenti dei morti, gli
eroica lotta, servirono se
ad attestare, quanto nella spregiata
fosse radicato diritto,
sentimento di un sacrosanto
quello di volerla ad ogni costo libera
Ben ebbe ragione Arnaldo Fusinato il
suo addio a Venezia, esclamando Venezia,
Sul ponte sventola Bandiera bianca.
Su te stridenti, Troncan ai liberi Tuoi dì lo stame Viva Venezia, Muor dalla fame
Sulle tue pagine Scolpisci, o Storia,
altrui nequizie la
grida ai posteri
Tre volte infame, Chi vuol Venezia
Bruno ed Erminia crescevano tanto telligenza che in robustezza all’età di dodici
anzi giunto Bruno
anni n^ dimostrava quindici.
precoce della persona era accompagnato dall’intelligenza. Infatti
elementari con lode universale, ora frequentava già la 2
Oltre a ciò che concerneva lo studio, egli si
dedicava molto alla lettura di storie antiche,
che nel discorrere, siccome era do-
far stupire chiunque.
ora un’altro di storia
volevano amico; beneviso da
giovani che conoscevano
rubavano per averlo a conversazione, tanto
diletto de’ suoi discorsi.
Egli applicossi pure allo studio delle lin-
signor a Virginia era orgogliosa così studiosi e tanto belli.
Nella lunga convalescenza
chiamava qualche volta
a tenergli compagnia,
ad essere benigni con
buona signora Virginia la
signor Anatasio venne a sapere suoi antichi
tornati, fu tale la gli
non andassero d’accordo con quelle
interrompeva e metteva figli
parlava dei Tedeschi
del padre, ed allora,
sua gioia che poco
ogni costo dar festa da ballo e pranzo a tutta l’ufficialità di
presidio a Varese;
da questa decisione dalla signora Virginia,
quale all’incontro, sentendosi italiana, aborriva
che sapeva di tedesco.
gli ufficiali e tutto ciò
aveva ben d’onde!
più sicurezza, non più libertà,
rannia, spionaggio e prigionia, ecco degli Italiani. i
giovani impediti negli
Grido uscì del tuo lungo servaggio,
Dove ancor dell’umano linguaggio Ogni speme deserta non
Dove già libertade
nel segreto matura,
Dove ha lagrime
un’ alta sventura
prova di ciò piacemi
guente ottava del Manzoni Cara
madri fossero somigliate Tuttavia non
Virginia, allora sarebbe stato
Gol crescer degli anni,
che in robustezza, tanto che a quindici appena
sembrava già un uomo
Era un vero pucampi
ledro, cresciuto là alla brezza dei
l’odore dei trifogli,
stupende, piene di vanile, al
vita, di forza, di
comari tra loro
quello ha da essere
cresceva bello come un Assacome un Alessandro Magno. Non alito
alcuno aveva deturpato
queir anima egli
nessuna nube era
— venuta ad offuscare
la serenità del
nessuna ruga precoce era venuta a solcare
giovanile sua fronte. Il
suo portamento era dignitoso; non cam-
muscoli non ordinaria. Usando modi tutti
anche coi più meschini
rendevano simpatico a chiunque
ragazze di famiglie agiate
un suo favore minia per
cercavano d’amicarsi con Eravere
Giunto Bruno a quindici anni cominciò a conoscere cosa vuol dire patria oppressa e che ne nascevano da
non tardò ad odiare
solo culto di libertà,
tentennamenti di Carlo Alberto
ammonito che denza
Egli avrebbe amato
Punita e l’indipen-
dipendevano ornai solo dalla
repubblica. In base alle sue idee
amici che l’associarono in una congrega del
Comitato Nazionale. Grazie
suo talento non
faceva brutta figura,
fosse composta di uo-
di studenti d’Università che
La signora Virginia quando incominciò a conoscere del figlio
vere tendenze anti
di Bruno, trovò sotto
servente nel fare
senza dir nulla
capezzale un bigliettino
di carta velina, scritto però in
ebbe grandissimo timore.
nascose in luogo sicuro,
alla servente, la
temendo essa che Bruno avesse già un’amante. Dico temendo, perchè chi
mai poteva essere
l’amante di colui che essa adorava in cuor suo?
La servente chiamavasi .giovinetta dai
aveva dell’angelico, di qualche cosa superiore alle
cose terrene. Raffaello l’avrebbe scelta per
modello della sua Fornarina, Giotto ne avrebbe fatto
una Madonna Assunta,
-confrontata colla sua Addolorata.
mia rozza penna.
a che vale la fot-
tezza angelico, se poi l’animo è malvagio il
carattere è ipocondriaco, superbo o perma-
l’aveva dotata di doti
suo spirito era qualche cosa
visitatori di casa.
d’una gaiezza, d’un carattere così allegro,
chi poteva credere che in
quell’angioletto, in quella trovatella
dessero sentimenti così vero che nella casa
come domestica aveva talità
simpatia anche del più
ed un’affezione materna dalla signora Virginia.
attendere anche agli
essa era proprio dotata
una memoria ferrea, tanto che tutto quello che Erminia aveva imparato in parecchi anni sotto professoresse, essa imparò naturale, e di
poco tempo sotto Bruno e studiando da
Lilian era proprio quella che teneva alle-
famiglia colle sue arguzie, co’ suoi
motteggi e col suo coraggio,
da non avere paura
nera, com’essa chiamava per ischerzo
La signora Virginia l’aveva ricevuta a treanni da un contadino padre adottivo di
andato a prenderla
mentre essa non aveva che pochi
Giunta che fu anni
sua moglie in pochi
presso qualche famiglia agiata
infatti l’affidò alla
Appena Torfanella pose piede figli,
signora Virginia. in casa
tiomobono, fu colmata di premure da dei
nell’abbandonarla, pensò collocarla
mostrarono sempre un
Lilian si senti naturalmente spinta a con-
traccambiare in amore Bruno; tuttavia
nei limiti dovuti
quale avrebbe potuto
timore manifestarglielo. Intanto però vegliava
sempre per vedere se mai l’amore fosse rivolto altrove; ed ecco, di lei curiosità nel voler
nuto del bigliettino.
La signora Virginia di ciò, e
conobbe quale fosse
siccome aveva una speciale sim-
Non appena dere
vide sola, andò a pren-
biglietto che aveva nascosto e si
ad esaminarlo attentamente. il
significato delle parole,
esso era scritto con
oppure con parole folla di pensieri,
quindi non vedeva di
patia per Lilian,
comprese però che
dizionario combinato, e allora
uno più spaventoso
le affollarono la mente.
Mentre stava osservandolo spuntavano sulla
di arrestarlo! il
lagrime, e due goccie
carta; essa aveva compreso
con quella corri-
ormai non era più
tedesco a morte
esser vittima di qualche complotto l’atterriva.
Purtroppo sentiva ogni giorno generosi,
cati dai capi all’idolo
troppo inesperti, della
finivano i loro giorni nei piombi di Venezia od allo Spielberg. Non le erano nuovi i nomi di Silvio Pellico, di Maroncelli, di
Confalonieri e di molti altri ai quali
l’aquila austriaca era stata fatale!
Fora della colazione,
entrò in casa col viso che dinotava una grande
agitazione, salì letto,
Ei signorino, sua
anzi glielo dirò
Pho consegnato a
ho trovato un lei,
che se mai è quanto cerca con tanta lo
Bruno, sua madre
non ho tempo da perdere.
allora gridò più forte
Siccome però Bruno non
infilò l’uscio e
No, no, ritorni subito,
inutilmente; allora pensando d’averlo
dimenticato in un altro luogo, scese
brile ansietà frugò e rifrugò sotto
un sorrisetto malizioso sfiorò sue labbra; buon per lei che il figlio non badò punto, ma soffermossi quasi smemoCosì dicendo
ritorno d’un balzo.
già scoperto ogni
Ehi., signor mio, è
so solamente che
La ragazza non dubitò nemmeno che
Di mia madre. e in così dire
vane rassicurossi alquanto. bigliettino fosse stato scritto
quale certamente appartesaputo nendo ad una famiglia agiata, aveva altri da intesa scrivere in modo da non esser
Ah! l’amore pensare!
quante cose non
essa fu in questa persuasione che
resistere alla tentazione di origliare ansiosa di scoprire quale fosse la
Bruno, e come fu sicura di pian non esser stata osservata, si appostò Seguì
pianino all’uscio, e tese l’orecchio.
Stando in tenere
Lilian sentiva dentro di sé
stessa sentimenti opposti di vergogna di piacere, di dolore, di gelosia e di stizza;
bio ch’egli venisse acerbamente rimproverato
dolore, perchè ella
medesimo tempo però provava un gusto soddisfazione
giovane per non arrecar do-
madre, romperebbe ogni relazione
degl’ innamorati fa ve-
dere sovente molte cose che sembrano incredibili
mai tanto sentire come
in queste circostanze.
Bruno, entrato che fu in stanza trovò
notava un afflizione fuor dell’usato.
vide indovinò tutto e
incontro cercando di baciarla. Essa invece lo
respinse dolcemente dicendogli singhiozzando:
Tu non mi Perchè
Che cosa ho mai
tuo bigliettino che mi dà
— a pensare dirti
mi obbliga perfino di non mi ami più. Ah! figlio,,
troppo presto tu
cio a queste segreti
dimenticanza potrebbe riuscirti fatale
bene che questi croati non scherzano,
ben raramente non colpiscono segno! Dimmi, mi ami tu. Ebbene, pro-
perquisizioni, e il
mettimi qui, in questo momento, che tu non ti
immischierai più di
sette, di società, di
Gli accenti della povera
viva compassione. stette
un poco sopra pensiero e Ma dimmi mamma, credi
barbari abbiano a continuare col loro alito pestifero la
Credi tu che non sia dovere
congiurare, cospirare, per la libertà della patria? il
un dovere d’ogni
goccia di sangue a prò
della disgraziata patria, la quale ora si trova vilipesa ed insultata
da uno straniero
rispose la signora Virginia,
svincolandosi da quella stretta, conosco anch’io
che tu soddisfi ad
ancora troppo giovane
con nessuna esperienza; certamente cadrai
in qualche tranello, che la polizia ti
Bruno interrompendola esclamò: E Mameli non era egli un giovane?
— Lo so, ma desso non era giovane quanto te.
Eppoi, credilo, è ben diverso
battendo dall’esser rinchiuso in una fortezza. I
sottoporranno a lunghi ìhter-
rogatorii, e se tu
obbligheranno a dire certe cose, da
po’ confuso, poi soggiunse:
segarsi un’ arteria
olle strette dai
piuttosto che farsi delatore? Anch’io farei così piuttosto che recar
non sospetterà mai
tendenze austriacanti di papà. 5.
Detto questo diede
non più addolorarla uscì
La signora quio,
consigliarsi col marito, pensò
meglio di non più contrariare
credendo anch’ essa che mai più sarebbe stato scoperto. Lilian poi, la quale aveva udito quasi tutto,
rimase bensì convinta che V aveva
s’impensierì di molto sul
rischio che correva l’oggetto dei
Ricompensa sovrana. Mentre succedeva questo segreto colloquio tra
quale recò un plico ben
con l’impronta dell’arma imperiale.
La signora era da
e figlio, presente
prese quel piego e dap-
prima poco mancò che non riavutasi
spinta anche dalla curio-
secondo piano, ed entrò nelP appar-
tamento del marito. Dico l’appartamento del marito, perchè dal giorno del Corpus Domini, cioè da nata,
quando successe quella scandalosa
coniugi Antiomobono vivevano separati,
ossia la signora Virginia e
rimanendo comune dino.
pian terreno ed
La buona signora consegnò marito,
quale, dopo aver baciato
l’arma imperiale, quasi fosse una sacra
di mille fiorini
memorandi, aumentava Anatasio
pensione del signor anno,
delle brutali persecuzioni subite
Governo Provvisorio. Il
dal feld -Maresciallo
può ben immaginare
decreto era firmato
gioja del signor
può ben dire che quasi quasi
diventava pazzo di consolazione bracciare la moglie,
scansò, soffocando per quanto
potè l’odio ch’essa striaco,
mentre suo marito l’adorava. quel giorno
signor Anatasio comin-
ad uscir più tranquillamente; camminava
contrava coi liberali del paese, essi
coda dell’occhio, timorosi ch’egli
potesse far loro qualche vendetta. Il
signor Anatasio però
soddisfatto del ritorno dei suoi cari ed antichi
bisogna notare, ad onor del vero
avrebbe potuto far del male
ma non lo fece; egli era bensì fanatico l’Austria, ma non era né delatore né
vendicativo e ciò dipendeva forse dal suo carattere. Egli infatti era fanatico per l’Austria
perchè da essa era pagato ed onorato, V aveva servita per tanti anni,
rassomigliava in tutto
era nato per esser au-
striaco ed ó perciò che si rendeva
cittadini di Varese.
loro del male; in complesso
per patria teneva
prediligeva chi gliela teneva ben rotonda. Il
conosceva nessuno degli nigione e benché non
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